Forum della Polizia Penitenziaria

La Banda della Polizia penitenziaria al Sei Nazioni di rugby

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parà folgore
view post Posted on 25/2/2010, 17:59




Storia, tradizione, rispetto, lealtà: pochi eventi, come il Sei Nazioni di rugby, sanno coniugare lo spettacolo agonistico con i valori più alti della cultura sportiva. Ora anche la Polizia penitenziaria ha l’occasione di inserirsi in veste di protagonista in una delle manifestazioni più seguite a livello planetario, e lo fa attraverso l’esibizione della sua Banda Musicale: prescelta per l’esecuzione degli inni nazionali in occasione del match che gli azzurri di Nick Mallett sosterranno domenica 14 febbraio allo Stadio Flaminio di Roma con la fortissima Inghilterra di Martin Johnson.
Si tratta, per la nostra banda, di un debutto assoluto e di un onore immenso: nel cerimoniale di una partita di rugby, il momento dell’inno nazionale costituisce una parte importante, l’occasione per tutto il pubblico di ricongiungersi idealmente con i giocatori schierati al centro del campo prima della dura battaglia. E di rendere omaggio anche alla squadra avversaria, rispettando con religioso silenzio l’intensità emotiva che accompagna l’esecuzione dell’inno della Nazione ospitata ed il canto dei sostenitori presenti.
L’esecuzione degli inni prima di una partita di rugby non è infatti una semplice esibizione musicale, ma si trasforma in una possente corale che accomuna tutto lo stadio: mai e poi mai sentirete fischiare o disturbare l’inno della Nazionale che affronta l’Italia al Flaminio o altrove, né potrà mai accadere per le partite che gli azzurri giocano all’estero. Il “colpevole” sarebbe immediatamente espulso dalla comunità. E anzi non è raro che gli spettatori italiani più preparati e sensibili si uniscano nel canto agli appassionati stranieri giunti a Roma, accompagnandoli durante “God Save the Queen” o “Ireland’s Call”, durante “Flower of Scotland” o “Land of my Fathers” e perfino la “Marsigliese” dei “cugini” transalpini, anche loro fortissimi nell’ovale.
In un gioco nel quale non è possibile vincere per pura fortuna o per un episodio segnato della sorte, non è tanto il risultato o il punteggio che segna la valutazione dell’esito di una partita: per definizione, nel rugby vince il più forte. Ma rientra nell’assoluta normalità salutare e celebrare, al termine dell’incontro, anche il valore dimostrato dagli sconfitti sul campo.
Non è un caso che alla Banda del Corpo di Polizia penitenziaria sia stata data questa possibilità, in occasione di una delle partite più attese di tutta la stagione rugbistica: i valori della solidarietà, dello spirito di sacrificio e dell’impegno – l’autentica vocazione di servizio propria del Corpo -possono essere assimilati all’essenza costitutiva di questo sport (tanto che, si dice, per affermarsi nel rugby occorrano tre cose: “Sostegno, sostegno e sostegno”).
Il compito che attende gli orchestrali della nostra Banda – 60 tra legni, ottoni e percussioni – coincide con una fase importante della carriera del Maestro a cui è affidata la direzione: il Commissario Fausto Remini ha infatti assunto il ruolo di direttore solo poche settimane fa e anche per lui la partita Italia-Inghilterra rappresenta un debutto assoluto. L’appuntamento, per tutti coloro che sono vicini alla Polizia penitenziaria, è allo Stadio Flaminio, domenica 14 febbraio, alle ore 14.30: chi non avrà la possibilità di essere presente potrà seguire la telecronaca della partita sia in chiaro (in differita, sugli schermi dell’emittente “La 7”) sia nella lunga diretta Sky, per chi dispone del pacchetto Sport oppure Calcio o della promozione speciale per i tre eventi-clou in programma quest’anno (Giochi Olimpici invernali, Sei Nazioni e Mondiali di calcio).
 
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