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| Immagino che tutti abbiate saputo della morte dell'ispettore superiore Claudio La Valle avvenuta nei locali del Nuovo Complesso di Rebibbia a Roma. Lo conoscevo bene. Era un uomo timido, dal carattere introverso, ma di una bontà e sensibilità straordinarie. Anche il modo con il quale si tolto la vita lascia, pur nella sua tragicità, intravedere il grande rigore e la profonda onestà che avevano segnato la sua difficile esistenza. Claudio non aveva problemi di lavoro, anzi. Era stimato e rispettato dai colleghi. Sono altre le storie che lo avevano distrutto nel morale e ferito profondamente la sua sensibilità. Io le conoscevo, ma ovviamente per rispetto alla sua persona non ne parlerò. E per favore non facciamo di un'erba un fascio. La sua morte non significa che i polpen sono tutti propensi al suicidio, sono tutti depressi, ecc. Non mischiamo le carte, magari strumentalizzando ignobilmente la vicenda come è accaduto in passato, soprattutto per colpa di qualche sindacato che ama rimestare nel torbido. Io credo che il modo migliore per onorare La Valle sia quello di ricordare la sua assoluta dedizione al lavoro e il profondo rispetto che tutti avevano per lui, me compreso.
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